Paola Valeria Jovinelli
Paola Valeria Jovinelli
Gianna Vivante
Gianna Vivante
Sergio Jovinelli
Sergio Jovinelli

Arte del Convivio

Chi siamo

La Fondazione Gianna Vivante e Sergio Jovinelli, dedicata alla memoria dei miei genitori, non ha fini di lucro e, come ente morale, si propone di fare conoscere sia la cucina italiana sia quella internazionale.

Un impegno condotto sin dal 1999 con curiosità e amore, nello spirito del convivio. L’arte, cioè, di darsi appuntamento davanti a un buon bicchiere e conversare in nome del buon cibo convinti che la tavola unisca e, alla stregua di un viaggio, permetta di scoprire i valori più profondi.

Da questi presupposti è nata l’Arte del Convivio, la scuola il cui compito è sempre stato quello di contribuire concretamente allo sviluppo dei mestieri e dei misteri legati alla cucina, grazie all’organizzazione di corsi di formazione, anche professionale e di specializzazione, di corsi di cucina per i curiosi e gli appassionati di ogni età.

Dall’esperienza accumulata in questi anni da Arte del Convivio e Identità Golose nasce il Convivium Lab la scuola di cucina rivoluzionaria dove sperimentare ogni nuova idea, tradizione e innovazione, con a disposizione ogni più recente tecnologia audio e video.

Paola Valeria Jovinelli

La storia

Amore e orgoglio sono gli ingredienti che hanno sempre guidato la mia famiglia in tutte le sue scelte. La sfida partì quando mia madre, sposa giovanissima, tentava di accontentare mio padre, detto “l’impossibile”, soprattutto in tema di cibo. In cucina ai quei tempi la mamma aveva un’esperienza limitata, un’ infanzia dorata prima, ma una gioventù difficile dopo, in una Trieste in tempo di guerra. Mio padre, invece, brillante ingegnere napoletano aveva combattuto in Russia con tutta la forza e l’energia dei suoi vent’anni e, nonostante la ritirata, ne conservava un ricordo di adrenalina e gioventù che ammorbidiva la tragedia.

In tema di cucina poi era molto ben abituato, sua madre la mitica nonna Ottilie, aveva quello che si dice un gran talento perché sapeva armonizzare la fantasia e l’estrosità della sua anima partenopea con la serietà e la precisione di quella teutonica, ereditata dalla nonna tedesca. Come poteva sentirsi quindi la mia povera mamma paragonata alla regina di pizzelle, timballo, sartù e polpettone. Lei, però, non si perse mai d’animo e a forza di ricette, esperimenti e scuole di cucina divenne una cuoca sopraffina. Dopo la sua scomparsa per ricordarla e onorarla abbiamo deciso di cercare di trasmettere a 360 gradi questa sua sapienza tenace, la capacità cioè di trasformare sempre un pranzo qualsiasi in un’ occasione speciale: l’Arte del Convivio, appunto.